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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), III, 17
 
originale
 
[17] Verum cum tristis inde discederem ne prorsus vacuis manibus redirem, conspicor quendam forficulis attondentem caprinos utres; quos cum probe constrictos inflatosque et iam pendentis cernerem, capillos eorum humi iacentes flavos ac per hoc illi Boeotio iuveni consimiles plusculos aufero eosque dominae meae dissimulata veritate trado. Sic noctis initio, priusquam cena te reciperes, Pamphile mea iam vecors animi tectum scandulare conscendit, quod altrinsecus aedium patore perflabili nudatum, ad omnes orientales ceterosque aspectus pervium, maxime his artibus suis commodatum secreto colit. Priusque apparatu solito instruit feralem officinam, omne genus aromatis et ignorabiliter lamminis litteratis et infelicium navium durantibus damnis , defletorum, sepultorum etiam, cadaverum expositis multis admodum membris; hic nares et digiti, illic carnosi clavi pendentium, alibi trucidatorum servatus cruor et extorta dentibus ferarum trunca calvaria.
 
traduzione
 
?Ma mentre me ne venivo via mogia mogia, notai un tale che stava tosando degli otri di capro che poi appendeva in alto ben legati e rigonfi. Vidi anche che per terra erano rimasti dei peli, biondi come quelli del giovane beota, e cos? per non tornarmene a mani vuote, ne raccolsi parecchi e li portai alla mia padrona, naturalmente facendo finta di niente. ?Sul far della notte, prima che tu rientrassi da quella cena, Panfile, la mia padrona, gi? tutta invasata, se ne sal? in un abbaino che sta dall'altra parte della casa, aperto a tutti i venti, con la vista ad oriente e agli altri punti cardinali, fatto apposta per quelle sue: arti, e che ella, quindi, usa in tutta segretezza, e qui, per prima cosa, prepar? con i soliti ingredienti i suoi infernali marchingegni, aromi d'ogni sorta, piastre di metallo con su incisi segni misteriosi, frammenti di navi naufragate, una ricca collezione di pezzi di cadaveri gi? pianti e sepolti, come nasi, dita da una parte, chiodi con su ancora attaccati pezzi di carne da un'altra, altrove il sangue rappreso di persone assassinate, perfino teste mozze sottratte alle zanne delle belve.
 

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